Adriano Gambino

Adriano Gambino nasce a Palermo nel 1982. Nel 2001 consegue il diploma come perito tecnico commerciale quando finalmente scopre la sua passione per la lettura e scrittura, prediligendo l’opera narrativa e la poesia. Proprio grazie a una poesia dal titolo Assorta nel dondolio vince il Premio Ecologia “Città di Palermo”. Sebbene con diffidenza, si iscrive alla triennale in Economia e Finanza, anni durante i quali persegue ostinato la sua idea di scrittura collaborando presso la redazione del free press Senza Filtro come recensore di libri e film. Nel 2009 si laurea discutendo una tesi sulla dualità intercorrente tra dollaro ed euro come status di moneta internazionale. Salsa rosa e zyprexa è il suo primo romanzo.

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Salsa rosa e zyprexa

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Salsa rosa e zyprexa è il romanzo di esordio di Adriano Gambino, un’opera dagli spiccati tratti sperimentali costruita sul rapporto problematico di due fratelli emarginati, Alejandro e Morgana, la cui vicenda si svolge nell’arco di pochissimi giorni dopo un silenzio protratto per anni. La particolare cifra linguistica – visionaria su un substrato pulp, capace di arditi ma credibili accostamenti lessicali – caratterizza al meglio una vicenda di psicosi e ambiguità, in un crescendo di marce e accelerazioni che producono cortocircuiti intriganti tra personaggi reali idealizzati da uno e fantasmi sovrani della realtà dell’altro, tra uno sguardo rivolto a un passato rimpianto e non recuperabile, per Morgana, e la tensione verso un futuro di normalità solo sognabile, per Alejandro. Alejandro Gutierrez è un depresso, un asociale, nonché assuntore di psicofarmaci e droghe, il cui mix gli produce delle allucinazioni che si sublimano in personaggi immaginari, proiezioni costanti di un solipsismo malato, ma anche simboli di una ricerca disperata di serenità, di “normalità”, con il sogno lontano dell’Islanda come luogo – reale e fantastico – del riscatto e della disintossicazione. Morgana, prima Morgan, è il fratello transessuale rinnegato dai parenti. Anch’essa depressa, si prostituisce per guadagnarsi da vivere. La sua trasformazione psicofisica – esito drammatico di una fortissima infatuazione adolescenziale per l’amico Lorenzo – è irreversibile e genera la sua frustrazione, l’ossessione di volere e non potere tornare indietro a seguito dell’incontro con Flaminia, psicologa che la segue nel suo percorso di accettazione, di cui si innamora perdutamente. La vicenda sincopata si impernia sull’incontro in cui i due fratelli pervengono a un macabro accordo, in base al quale Morgana chiede di essere uccisa dal fratello in cambio del corrispettivo in denaro che permetterebbe finalmente ad Alejandro di partire per l’agognata Islanda. Ma l’accordo prevede una sadica postilla: se Alejandro non riuscisse a uccidere il fratello, si dovrebbe impegnare a uccidere uno per uno i clienti di Morgana. E così succede; ma i risvolti si rivelano sempre più ingestibili e accendono tutte le psicosi di Alejandro che – in un ultimo azzardo – riesce a far sì che il padre Santiago si presenti a casa di Morgana (che non aveva più visto) come suo prossimo cliente. Morgana non resiste e Morgan si suicida. La marcia si ferma in “Folle”, il titolo dell’epilogo di questa folle vicenda, in cui Alejandro è finalmente in Islanda, la sua agognata terra di normalità, dove però i suoi fantasmi sono più vivi che mai. E così il cerchio non si chiude, la marcia di Alejandro rimane in folle, e questo romanzo di formazione si scopre un riuscitissimo romanzo di non-formazione.

  • Genere: Romanzo
  • Cartelle: 80

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